

Inizio a scrivere qui' partendo da un'idea di mezzanotte circa. Fa ancora un caldo bestia e si fa fatica a scrivere o a prender sonno. Ho iniziato a scrivere qualcosa per un post sul Training Tour. Non sapendo cosa scrivere e come iniziare e' uscito un'articolo lungo e alla fine mi son trovato a crivermi degli appunti per le idee per gli articoli successivi. A questo punto apro una specie di diario del tour, una bacheca, un posto dove lasciare i propri appunti, dove lasciare le opinioni e dove dire qualcosa. Non mi aspetto niente di tecnico o di formale niente tipo commenti a post o stile tipo forum, niente di informatico o tipo pubblicitario, mi immagino invece qualcosa scritto da qualcuno che ha qualcosa da dire e emozioni da esprimere e condividere, insomma che dia qualcosa a chi legge e a chi scrive. Scrivete quello che volete. Forse e' troppo, forse fa caldo (troppo) e i due (2!) pc con le ventole in bomba tolgono l'ossigeno e sto iniziando a vagheggiare pensieri sconnessi. Nel frattempo scrivo. Presto postero' qualcosa di scritto e un po' di foto. Ora fa caldo e spengo i forni altrimenti cuocio. buonanotte. Paolo




di Thomas Mighel Bucavelli















di Paolo Petruzzelli
Si e'concluso da pochi giorni il Kungfu Training Tour. Sara' perche in questo momento son di buon umore ma mi sembra particolarmente positivo il bilancio. Positivo il bilancio promozionale con una partecipazione maggiore del previsto. Non nascondo una certa cautela nel gruppo organizzatore, data soprattutto dal fatto che la promozione e' durata lo stretto indispensabile e come si sa' la prima volta si prova. Invece c'e' stata partecipazione. La notizia e' arrivata ha funzionato anche se e' stato fatto in tempo da record. Positivo il bilancio umano. Soprattutto. Un bell'evento che ha portato tanta buona energia e tanto lavoro da fare. Sbagli, problemi ma anche e soprattutto entusiasmo, soddisfazione, tanto da imparare e da portare a casa per tutti, e non parlo di arti marziali. Un ottima puntata zero per un'iniziativa che avra' un seguito. Di sicuro. Di sicuro migliorabile ma di gia' godibilissima. Una bella faticaccia insomma.
Come una camminata di quelle con lo zaino strapieno perche tu che cammini allora porti la roba pesante e carico come un mulo inizi a salire ma sembrava piu' corta prima solo col peso delle scarpe, e poi l'obiettivo, il rifugio lo spostano e con lo zaino lo spostano di piu' che non si sa mai forse hai le allucinazioni o mancano gli zuccheri, ma prima sembrava piu' grande. Poi quando arrivi sei stanco ma la soddisfazione e' tanta e ti giri, guardi giu' e capisci perche' fai ste salite.
E allora alla fine capisco e un po mi ricordo perche' ho voluto far l'insegnante e perche' mi tengo un gruppo informale. Si fa piu' fatica ma la soddisfazione e' tanta, mi giro e capisco perche' lo faccio. Perche' non mi piacciono certi compromessi e perche' mi piacciono i rapporti umani. Perche' e' sempre difficile ma il bilancio e' positivo. Abbiam fatto nuove amicizie e abbiam rivisto amici di vecchia data con la scusa del tour. Non so come si sia vista sta cosa da fuori, io l'ho vista dal di dentro. E' un po come una festa, come un concerto live appunto, a cui ci si ispira, per la prossima volta facciamo un po' di dimostrazioni in pausa che mi sa che mancava per i neofiti e' sempre una cosa piacevole che coinvolge e per chi lo fa' e' sempre emozionante. Vista da dentro e' sempre diverso, e quando organizzo queste cose cerco sempre di mantener un'aria di festa poi anche per chi organizza, cosa non sempre facile, ma le cose belle non sono facili, sono semplici ma mai facili. Organizzare questa cosa mi ha permesso di conoscere un po meglio chi gia conoscevo e di farmi meglio conoscere anche. I lati forti e la creativita' delle persone, ma anche i lati deboli e le tensioni, l'umanita' insomma intesa come il lato umano. Si e' sentita la gioia, la forza, del fisico ma anche quella data quando costruisci qualcosa, quando crei, quando qualcosa la potri a compimento, la stanchezza del pensiero quando proprio a pensare non combini piu' altro che vuoto mentale, quando pensi di non trovar nessuno e ci si ritrova con dieci bambini scalmanati da far calci ai colpitori, quando chi aspettavi non viene ma ti ritrovi chi proprio non pensavi e la gioia che questo porta ti ricorda quanto poco valgono le aspettative. insomma una bella faticaccia, in senso di bella proprio. Fa caldissimo. non sto rileggendo quello che scrivo e butto giu' il flusso di pensieri. La prossima vola si tiene conto del fatto che a maggio quando piove fa piu fresco che a luglio in pieno sole. Domenica alle sedici sul prato in pieno sole, se non mi ricordavo che eravamo noi, avrei pensato che le date le avessero fatte dei pazzi, o ubriachi, o forse le abbiamo fatte noi e basta. Insomma San Servolo un castello veneziano trasformato in ristorante dall'industria del turismo, arroccato sul tetto del mondo con un panorama da paura che Hollywood ci fa un baffo, roba da restar li' al fresco della pineta, e invece siam tornati giu' in citta'. Se eravamo un poco piu'sani restavamo lassu'. Paolo
















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2 commenti:
Bello. :-)
splenderrimo :D!
Tommy
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